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GLI ORDINI DELL’AIUTO
Scopo delle Costellazioni Familiari Sistemiche è riportare tutto nel giusto posto

Molte volte aiutare una persona non è prendersi cura di lei e delle sue necessità ma è consentire a questa persona di vedere le cose che gli servono e che deve mettere in ordine nella sua vita.
Per Bert Hellinger il vero lavoro del costellatore è consentire alla persona di prendere atto dello stato delle cose e lavorare su queste cose che impediscono la sua felicità.
Un altro grande errore che fanno i facilitatori secondo Bert Hellinger è quello di sostituirsi come un contenitore ai genitori del cliente creando un nuovo modello. E’ invece importante il mettersi in condizione di ascoltare le istanze del cliente e permettere a lui di vedere come e dove evolvere attraverso le istanze principali.
Quindi non bisogna diventare il referente del cliente ma la persona che guarda la realtà con approccio fenomenologico e guardare la realtà insieme al cliente.
Quindi è fondamentale mettersi sempre in una posizione di osservazione.
Aiutare è un arte e come tutte le arti si può imparare.

La Non Intervenienza, che inizialmente può apparire come un nuovo metodo, ma che in realtà è uno stato di coscien-za, accade dopo che hai acquisito una buona familiarità nel riconoscere i tuoi diversi livelli di personalità, dopo che hai faticosamente (o li-beramente) inventariato frustrazioni, bisogni di potere e di riconoscimento, per esempio, dopo che hai conosciuto esperienzialmente che sentire ed essere sono più veri e importanti di dimostrare e performare. Ma nel Non Intervenire assisti alla magia dello scioglimento e della trasformazione. In questo spazio il dolore che ci tocca si dissolve, in pace.

E un’esperienza che arricchisce, la senti, l’ascolti, la vedi. Esiste, e solo in questo spazio di Non Intervenienza ciò che accade risveglia in noi compassione e meraviglia.

Il saggio di Bert Hellinger sugli Ordini dell’aiutare ci introduce a questa nuova consapevolezza, al rilassarci in quello che c’è, al dire sì a ciò che possiamo o non possiamo fare nel rispondere alle richte-ste di chi, bisognoso, si rivolge al terapeuta. Un’autentica rivoluzione di pensiero, un atto di profonda, intelligente, anzi geniale umiltà, che permette di mettersi davvero al servizio dell’altro, pronti a ricevere e a dare ciò che possiamo. Nulla più.

Lasciamo dunque spazio a ciò che dal profondo spontaneamente accade e si rivela nel momen-to, maestro unico di vita, forza più grande che dissolve “¡o e l’altro”.
nell’essere.

Dunque impariamo ad aiutare con la consapevolezza che non saremo noi i responsabili dell’aiuto ma lo strumento delle Costellazioni Familiari Sistemiche così come Bert e Sophie ci hanno insegnato e Oggi ci insegnano i Docenti Diplomati alla della nostra Formazione.

AIUTARE SENZA GIUDICARE
Il metodo delle costellazioni familiari unisce ciò che prima era diviso. In questo senso è al servizio della riconciliazione, sopratutto con i genitori. Essa viene ostacolata dalla distinzione fra bene e male compiuta spesso da coloro che aiutano sotto l’influsso della coscienza e dell’opinione pubblica imbrigliata nei limiti di tale coscienza.
Ad esempio, quando un cliente si lamenta dei propri genitori, delle propri condizioni di vita o di proprio destino e il facilitatore fa proprio tale punto di vista, si mette al servizio di conflitto e della separazione e non della riconciliazione.
Aiutare al servizio della riconciliazione è possibile solo se il costellatore attribuisce un posto nella propria anima a ciò di cui il cliente si lamenta. In questo modo il facilitatore compie nella propria anima ciò che il cliente deve ancora portare a termine.
Bert Hellinger

Cosa significa aiutare ?
Aiutare è un’arte. Come ogni altra arte implica una capacità che si può acquisire ed esercitare.
Ed è anche necessario immedesimarsi in chi cerca aiuto; la prospettiva è dunque ciò che gli corrisponde e ciò che, allo stesso tempo, va oltre, verso qualcosa di più ampio.
Aiutare come compensazione Noi uomini dipendiamo dall’aiuto degli altri. Solo così possiamo svilupparci. Allo stesso tempo siamo anche predisposti ad aiutare gli altri. Chi non è necessario agli altri, chi non può aiutare, diventa solitario e intristisce. Aiutare non serve dunque solo agli altri, ma anche a noi stessi. L’aiuto è generalmente reciproco, come ad esempio fra i partners. Viene regolato dal bisogno di compensazione. Chi ha ricevuto dagli altri ciò che desidera e di cui ha bisogno, vuole dare qualcosa e quindi compensare l’aiuto ricevuto. Spesso le possibilità di compensare
restituendo sono limitate, come ad esempio nei confronti dei genitori. Ciò che ci hanno donato è troppo grande per poterlo compensare dando a nostra volta. Quindi l’unica cosa che ci resta
da fare è accettare ciò che ci viene donato ed esprimere il ringraziamento che viene dal cuore.
La compensazione, donando a nostra volta, e la conseguente liberazione sono possibili in
questo caso solo trasmettendo ad altri, ad esempio ai figli, ciò che abbiamo ricevuto.
Dare e prendere avvengono dunque a due livelli. Fra pari si mantiene sullo stesso livello e
richiede reciprocità. Nell’altro caso, fra genitori e figli o fra superiori e bisognosi, esiste un dislivello. Dare e prendere sono dunque un flusso che porta avanti ciò che ha in sé. Questo modo di dare e prendere è più grande. Tiene conto di ciò che viene dopo. Questo tipo di aiuto accresce l’importanza del dono. Colui che aiuta viene trascinato e legato in qualcosa di più grande, ricco e duraturo. Questo modo di aiutare presuppone che abbiamo prima ricevuto e accettato. Solo così sentiamo l’esigenza e la forza di aiutare gli altri, soprattutto se tale aiuto richiede un grande sforzo. Allo stesso tempo, presuppone che coloro che desideriamo aiutare abbiano bisogno e desiderino ricevere ciò che siamo in grado di donare. Altrimenti il nostro aiuto finisce nel vuoto. Divide invece di unire.

La percezione speciale
Per poter agire nel rispetto degli ordini dell’aiutare, è necessaria una percezione speciale. Ciò che ho detto sugli ordini dell’aiutare non deve essere applicato in modo rigido e metodico. Chi ci prova pensa invece di percepire. Riflette e fa riferimento a esperienze precedenti invece che esporsi alla situazione e riuscire a comprenderne l’essenziale. Questo tipo di percezione è dunque mirata e allo stesso tempo distaccata. Questo tipo di percezione consente di orientarsi verso una persona senza aspettarsi nulla di preciso, tranne che comprenderla interiormente e stabilire il successivo passo da compiere. Questa percezione scaturisce dal raccoglimento. In esso si abbandonano la riflessione, gli obiettivi, le differenziazioni e le paure. Ci si apre a qualcosa che ci muove dall’interno. Chi ha provato ad abbandonarsi ai movimenti dell’anima nel ruolo di rappresentante durante la rappresentazione di una costellazione familiare e si è sentito guidato in modo assolutamente sorprendente, sa di cosa sto parlando. Percepisce qualcosa che determina movimenti precisi, immagini e voci interiori e sensazioni insolite, al di là del suo modo di pensare consueto. Lo guidano dall’esterno e, allo stesso tempo, dall’interno. Percepire e agire coincidono. Questo tipo di percezione è dunque meno ricettivo e descrittivo, ma più produttivo. Porta all’azione e grazie a essa diventa più profonda. Il periodo in cui si è in grado di aiutare sulla base di tale percezione è generalmente breve. Si limita all’essenziale, mostra il passo successivo, sparisce velocemente e ci lascia presto alla nostra libertà. Si tratta di un aiuto in quell’attimo. Ci si incontra, si dà un consiglio, ma poi ognuno percorre la propria strada. Questo tipo di percezione riconosce quando è opportuno aiutare e quando è dannoso, quando ostacola più che favorire, quando serve a lenire più la propria sofferenza che quella dell’altro. Ed è umile.
A queste condizioni possiamo aiutare: ma mantenendo una certa distanza, senza troppo zelo, senza voler insegnare al cliente cos’è il Bene e senza compassione : se mostriamo compassione, la persona perde la forza che quell’esperienza gli ha permesso di guadagnare.
Il facilitatore fa il minimo : coglie i movimenti e poi si ritira, perché l’essenziale avviene su un altro livello.

Anche nell’aiutare le costellazioni fanno emergere degli ordini, delle regole che si traducono in reale aiuto. Gli ordini dell’aiuto, secondo Hellinger prevedono alcuni punti fermi :

I – Dare solo ciò che si possiede, e aspettarsi e accettare solo ciò di cui si ha bisogno
Disordine: Quando vogliamo dare ciò che non abbiamo, (soluzioni, interpretazioni) o prendere ciò di cui non abbiamo bisogno (riconoscimento, meriti).

II – L’aiuto serve solo alla sopravvivenza, allo sviluppo e alla crescita
Disordine: Voler aiutare negando o opponendosi alle circostanze.
I genitori, per esempio, danno e i figli prendono solo finchè sono piccoli.
Dopo, occorre porre dei “limiti” (vedi” I due volti dell’amore”).

III – Il facilitatore deve porsi da adulto di fronte a un adulto che cerca aiuto
Disordine: Permettere a un adulto di avanzare pretese come un bambino fa con i genitori, e in questo modo gli sottrae una responsabilità che deve portare da solo

Aiutare a riconnettersi

IV – L’aiuto efficace tiene conto del “sistema” della persona che chiede aiuto
Disordine: Non riconoscere e non accettare le persone che hanno in mano la soluzione
(es. i membri della famiglia esclusi).

V – Le costellazioni uniscono cio’ che era diviso. E’ un amore al servizio di tutti, così come sono.
Perciò esso agisce oltre i limiti della coscienza, agisce per la riconciliazione e lascia cadere critiche e lamentele.
Disordine : Il giudizio nei confronti degli altri, legato allo sdegno moralistico

Aiutare in sintonia di B. Hellinger

Cosa significa: aiutare in sintonia? Significa innanzitutto che sono in sintonia con la mia anima e con ciò a cui essa mi collega. Questo significa che sono in sintonia con la mia origine, con mio padre, con mia madre e con tutti quelli che oltre a loro appartengono alla mia famiglia, dunque anche con i miei fratelli e le mie sorelle, i miei nonni, i miei zii e le mie zie e con i morti della mia famiglia.
Essere con loro in tale sintonia, significa che la mia anima diventa ampia e aperta e permeabile a tutto ciò che da loro fluisce a me e che da me fluisce agli altri. Allora la mia anima non appartiene più solo a me. In essa sono in sintonia con qualcosa di più grande, di più vecchio e di più ampio, appartengo a questo e da questo sono portato e guidato, ma nello stesso tempo anche stimolato ad andare ampiamente al di là di ciò che posso personalmente volere o pianificare.
Aiutare in sintonia però significa anche che sono in sintonia con altri esseri umani, con quelli a cui voglio bene e che mi sono cari, con quelli senza i quali non potrei né essere né agire. Ma anche con quelli che mi sfidano con il loro essere diversi, tramite i quali posso crescere e farmi valere, e che io stesso smuovo con il mio essere diverso. Ma significa anche essere in sintonia con quelli che mi minacciano e contro i quali mi armo, per i quali mi rafforzo fino a essere pronto ad andare agli estremi, se le circostanze lo richiedono e lo permettono. Ma in questo caso può anche significare che mi ritiro e aspetto e alla fine anche mi rassegno al mio destino e mi arrendo fino a essere pronto alla morte. Chi è in tale sintonia con la sua anima, è in sintonia anche con la sua forza, con le sue possibilità, le sue capacità, la sua esperienza, il suo sapere, la sua percezione, la sua grandezza, la sua dignità, ma anche con i suoi limiti, i suoi fallimenti e la sua colpa. Egli agisce in sintonia, spera in sintonia, ama in sintonia, prende e dà in sintonia e, dove diventa necessario, anche lascia in sintonia.
Ora cosa c’entra tutto questo con l’aiutare in sintonia? Per aiutare veramente qualcuno, quando si tratta di qualcosa di essenziale, allo stesso modo in cui sono in sintonia con la mia anima devo essere in sintonia anche con l’anima sua e con ciò a cui essa lo collega. Dunque anche in sintonia con suo padre, sua madre e con tutti quelli che oltre a loro appartengono alla sua famiglia: con i suoi fratelli e le sue sorelle, con i suoi nonni, con i suoi zii e le sue zie e con i morti della sua famiglia. Essere in sintonia con loro significa che li rispetto così come sono o erano, che do loro un posto nel mio cuore e nella mia anima, che mi sento uno e collegato a loro così come sono o erano, anche con il loro destino, la loro sofferenza e la loro morte. Essere in sintonia con loro significa che la mia anima con loro diventa ampia e a aperta e permeabile per tutto ciò che da loro fluisce a me e che da me fluisce verso altri, soprattutto verso chi devo e poi anche voglio aiutare.
Poi non siamo più solo lui ed io quelli che fanno e vogliono qualcosa. Entrambi siamo collegati a qualcosa di più grande e di più vecchio e di più ampio, da cui siamo anche guidati e stimolati. Allora tutto ciò ch’è superficiale ed è un pretesto passa in secondo piano e fa spazio a ciò ch’è essenziale. In conclusione ciò significa che con il mio aiutare porto l’altro in sintonia con la sua anima e con tutto ciò con cui essa lo collega e che io, appena gli ho dato questo aiuto, mi ritiro in silenzio, affidandolo alla sua grande anima.
Questo aiutare allora non è solo qualcosa che va da me a lui. Siccome in questo modo sono in sintonia con la sua anima e con qualcosa di più grande, che va al di là di essa, anch’io mi ritiro con la sensazione che mi è stato donato molto.

PERCORSO FORMATIVO PROPOSTO IN PRESENZA E/O ON-LINE A:

–  Tutti coloro che vogliono aggiungere a se stessi
Competenze Trasversali:
– Professionisti della Relazione di aiuto
– Mediatori Familiari:
Formatori
Imprenditori
Counselor
Coach
Consulenti con altre occupazioni di base

Scopri tutti i dettagli della Formazione Costellatori Familiari Sistemic

Al termine del 1° Anno anno potrai ottenere:

–  Il livello base, nel quale potrai sviluppare nuove competenze, trovare nuove risorse e una Nuova Consapevolezza, riscoprendo il tuo Potenziale Personale (Empowerment) in tutti i campi di Relazione della tua vita: Individuale, Familiare, Lavorativa e di Coppia.

– Attestato di Partecipazione al Training di Crescita Personale e Formazione Base in Costellazioni Familiari Sistemiche

Al termine del 2° Anno anno potrai ottenere:

– Il livello intermedio, nel quale potrai accrescere le tue competenze, le tue risorse e una Maggiore Consapevolezza, lavorando con il tuo Potenziale Personale (Empowerment) al Servizio della Relazione di Aiuto del Cliente in tutti i campi della vita: Individuale, Familiare, Lavorativa e di Coppia.

– Attestato di Partecipazione Formazione Costellatore Familiare Sistemico

Al termine del 3° Anno anno potrai ottenere:

– Il livello avanzato, nel quale potrai Approfondire  Consapevolezza, un maggiore Sviluppo del Potenziale Personale e Professionale al Servizio della Relazione di Aiuto dei Clienti in tutti i campi della loro vita: Individuale, Familiare, Lavorativa, Coppia, Aziende e Organizzazioni.
Raggiungimento delle Competenze e Abilità in qualità di Professionista Costellatore Familiare Sistemico ed Ente Formativo.

–  Titolo di Costellatore Familiare Sistemico

“ Da una Costellazione Familiare scaturisce un‘immagine, questa immagine penetra profondamente nell’anima. All‘improvviso l’anima dice: “Questo è il mio cammino” ”.
Bert Hellinger

STRUTTURA ANNUA DEI MODULI

10 moduli:

• 8 moduli frontali

• Teoria esperienziale

• 2 moduli tirocinio

STRUTTURA ANNUA DELLE ORE

200 ore:

ore da 50 minuti

• Venerdì 4 ore: 15-18.30

• Sabato 8 ore: 9.30-18.30

• Domenica 8 ore: 9-17.30

STRUTTURA ANNUA DEL COSTO

€ 4.500.00:

€ 450,00 – modulo familiare in presenza e Online

(20 ore – due giornate e mezza venerdì Sabato Domenica )

€ 450,00 – modulo familiare in presenza e Online

(20 ore – due giornate Venerdì e Sabato o Sabato e Domenica)

€ 390,00 – Modulo Familiare due giornate in presenzae online

( 16 ore – due giornate Sabato e Domenica)

€ 250,00 – Modulo Familiare una giornata in presenza e online

(8 ore – una giornata Sabato o Domenica)

IMPORTANTE DA SAPERE SULLA STRUTTURA DEI MODULI

  • Puoi iscriverti ad un singolo modulo per volta.

  • Puoi pagare un singolo modulo per volta.

  • Puoi partecipare ai moduli anche senza essere interessato/a al percorso formativo.

  • Puoi liberamente completare il tuo percorso formativo al 1° Anno, oppure al 2°.

DOCENTE: BARBARA VENTRELLA

Nata il 7/08/1972 a Torino.

BARBARA VENTRELLA

È appassionata nella Divulgazione delle Costellazioni Familiari Sistemiche nel Territorio dell’Italia, per sostenere l’Empowerment delle persone delle aziende e delle comunità, lo sviluppo Umano e Sociale, nelle Organizzazioni, e Aziende, Politici Imprenditori, Educatori, Attuali e Nuove Generazioni.

Con il suo Progetto Guida da Anni un programma di Sviluppo Culturale e Riconoscimento della Professione del Costellatore in Italia con un Alta Formazione che offre un Ventaglio di Docenti scelti e nominati Docenti direttamente da Bert Hellinger e Docenti Diplomati alla Hellinger Schule

Viene dal Mondo dell’Imprenditoria e della Politica e quindi dallo Sviluppo Aziendale e Sociale, avendo Gestito per 15 anni l’azienda di famiglia e per 25 la propria azienda.

Ha prestato il suo Servizio come Assessore alla Cultura, Pari Opportunità, Diritti, Violenza sulle Donne e Minori,Genitorialità e Politiche Giovanili, nei Settori di Elevazione Culturale di Comunità.

Barbara è una Costellatrice Diplomata alla HellingerSchule secondo la Hellinger Sciencia® Ambassador Italia Constellators INTERNATIONAL.

Fondatrice del Registro di Certificazione della Professione del Costellatore, Fondatrice e Presidente dell’AICFS Associazione Italiana Costellatori Familiari Sistemici.

Fondatrice e Amministratrice dell’Ente Formativo Formazione Costellatori Familiari Sistemici e Formazione Costellatori per Aziende e Organizzazioni.

Sviluppatrice di Empowerment, la conquista della consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni, sia nell’ambito delle relazioni personali sia in quello della vita politica aziendale e sociale.

Praticante di  Yoga e Insegnante Registered Yoga Teacher Yoga  Alliance Italia®

L’Obbiettivo principale di Barbara e la conquista della consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni, sia nell’ambito delle relazioni personali sia in quello della vita politica e sociale proiettato verso le attuali e nuove generazioni in Italia e facendolo attraverso le Costellazioni Familiari Sistemiche e Costellazioni Aziendali come strumento di Supporto e Innovazione verso un autonomia di Co- Creatività del Progresso nella Vita di Persone, Aziende e Società nella Nazione Italia, nel Continente Europa e a tutte le opportunità di realtà che vorranno presentarsi.

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